E’ impossibile fare trading online senza un broker forex sicuro e affidabile o una banca online con buone condizioni di trading. I servizi erogati, infatti, sono fondamentali. Ciò rende i broker forex una presenza imponente che, in certi casi, può influire nettamente sulle performance.
E’ bene scegliere un broker forex e cfd sicuro, affidabile, che mette il trader nelle migliori condizioni per investire. Per chi non ha mai affrontato l’argomento, non è affatto scontato riconoscere un broker sicuro. Anche perché il web è popolato di broker truffa, i quali certamente non fanno parte della “famiglia” degli intermediari finanziari ma semplicemente utilizzano questa etichetta per attirare i malcapitati.
E’ utile, quindi, una guida esaustiva su come riconoscere un broker forex sicuro. Gli elementi da prendere in considerazione, almeno quelli più importanti, sono solo quattro, quindi sulla carta l’operazione non è affatto difficile.
La licenza e regolamentazione di un broker forex sicuro
La licenza e la regolamentazione sono i criteri più importanti nella scelta del broker forex e CFD. E’, in fin dei conti, l’elemento che funge da spartiacque tra i broker disonesti e i broker onesti. Può essere paragonata a una patente, la quale viene conferita da degli enti di regolamentazione super partes, che a loro volta fanno riferimento a direttive nazionali e internazionali.
La licenza non va solo scovata, ma anche verificata andando a cercare nei siti ufficiali degli enti regolatori.
Non è raro che un broker disonesto dichiari di possedere una licenza anche quando non è vero. Per accertarsi dell’esistenza una licenza è sufficiente andare nel sito di regolamentazione cui fa riferimento la licenza stessa e verificare la corrispondenza tra il numero e il broker forex sicuro.
Ovviamente, non tutte le licenze hanno lo stesso valore.
Certo, ciascuna certifica l’onestà del broker, ma non dicono nulla sulla sua qualità. Una discriminante della qualità è proprio il possesso di una licenza rilasciata dai migliori enti regolatori: Cysec, Asics, FCA in testa. L’assetto migliore prevede una regolamentazione su più livelli: enti internazionali (come quelli appena menzionati) più enti nazionali (es. la Consob).
Completezza del sito
Un altro elemento in grado di informare il trader sulla sicurezza del broker è rappresentato dalla quantità di informazioni presenti nel sito. Un broker onesto, sicuro ed efficiente può permettersi di essere trasparente, e in genere fa di tutto per dimostrarlo. Ciò si traduce in una quantità di informazioni imponente, che riguardano svariati campi: la regolamentazione (ossia la licenza di cui abbiamo già parlato), l’offerta economica, l’offerta di strumento, l’assistenza, la sede legale e molto altro.
Proprio la sede legale merita molta attenzione.
Qualche sospetto dovrebbe emergere quando la sede legale è situata in un classico paradiso fiscale, dove per paradiso fiscale non si intende Malta e Cipro, che tra le altre cose fanno parte dell’Unione Europea, ma quei paesi che sono di recenti assurti all’onore delle cronache. Il loro approccio alla fiscalità è legittimo, sia chiaro, ma se un broker che offre servizi in Europa ha la sede in un atollo sperduto del Pacifico c’è qualcosa che non torna.
Altre informazioni importanti riguardano le condizioni e i termini di servizio, che devono essere chiare, e le modalità di prelievo, con un focus sui tempi. L’esperienza di trading, infatti, può venire seriamente compromessa da un broker che non permette in tempi brevi di prelevare denaro.
Realismo dell’offerta
Questa è una regola generale, che vale per qualsiasi aspetto della via, quindi anche per il trading. Se qualcuno vi promette la luna, ci sono ampie probabilità che la promessa non venga mantenuta.
Questo, tradotto nel contesto dei trader, significa che se un broker propone una offerta troppo conveniente, è probabile che ci sia qualche cosa sotto. Un’alternativa è che sia in promozione, ma in questo caso la convenienza deve essere circoscritta a un periodo di tempo minimo, e comunque dichiarata apertamente come tale.
Ora, è evidente che chi si è avvicinato di recente al mondo del trading online non conosce i prezzi medi e quindi non ha termini di paragone. Per farlo, è sufficiente “farsi un giro” per il web. Se i numeri sono discordanti, diciamo su due scale diverse, allora si è di fronte a una offerta realistica, sintomo un broker non sicuro al cento per cento. Gli elementi da analizzare sono gli spread, le commissioni (se il broker è ECN), i depositi minimi e i bonus. Occhio ai bonus, soprattutto: se le condizioni di fruizione vengono specificate, il broker è trasparente. Se vengono presentati come regali tout court, c’è qualcosa che non va.
[box type=”tip”]Un broker affidabile NON offre mai: conti gestiti, rendimenti sicuri mensili, non chiama e non assilla per effettuare depositi o investimenti[/box]
Ovviamente, ma questo è scontato, chi promette guadagni certi e ingenti, è con tutta probabilità un truffatore. Gli annunci sensazionalistici non appartengono alla schiera – per fortuna foltissima – dei broker sicuri, onesti, affidabili.
I feedback per scovare il broker forex sicuro
Il passaparola è uno strumento importante. Internet è pieno zeppo di pareri su tutto, quindi anche sui broker. Leggere le recensioni degli utenti è un buon metodo per farsi una idea delle qualità di un broker, e in primo luogo per capire se è un broker forex sicuro, onesto o meno. Chi fruisce un prodotto, poi, è più propenso a raccontare la sua testimonianza quando rimane soddisfatto, quindi gli eventuali campanelli dall’allarme non dovrebbero mancare.
Questo sulla carta. Nella realtà, la lettura dei feedback presenti in rete nasconde molte insidie. Nello specifico, la pubblicità occulta. Molto spesso, dietro i commenti positivi si nascondono dei promotori prezzolati. Un atteggiamento altamente scorretto, ma che purtroppo paga. Come ci si può difendere? Come si può evitare di essere ingannati?
Spesso questi falsi trader tradiscono le loro reali intenzioni utilizzando toni troppo entusiastici. Esagerano il più delle volte, quindi è facile riconoscerli. Inoltre, chi promuove si è guardato bene dal fruire del prodotto (in questo caso il broker), quindi giocoforza non è in grado di entrare nei dettagli. Quando il commento o la recensione sono troppo generici, magari infarciti di aggettivi e con poca sostanza, ci sono ottime probabilità che non sia un feedback sincero.
Anche la mancanza di nomi e cognomi reali può essere un campanello d’allarme. Non è escluso, però, che un commentatore sincero utilizzi un nickname.