I broker STP rappresentano una alternativa tanto ai market maker quanto agli ECN. Si pongono a metà strada in quanto commutano alcune caratteristiche dal primo tipo e altre caratteristiche dal secondo tipo. Anche per ciò che concerne il grado di accessibilità i broker STP rappresentano una sorta di via di mezzo. Ecco le caratteristiche che meglio contraddistinguono gli STP.
Broker STP e il problema del dealing desk
In primo luogo, va specificato che STP è l’acronimo di Straight Through Processing, un nome che – per esteso – dice già molto sulle particolarità di questi broker. Questi, infatti, consentono di rendere più automatico, e quindi veloce, tanto il processo di clearing quanto quello di settlement.
La fortuna dei broker STP, tuttavia, non sta esclusivamente nell’ottimizzazione del settlement e del clearing, quanto nella capacità di superare, in un colpo solo, il più grande difetto dei broker market maker e il più grande difetto dei broker ECN.
Il più grande svantaggio dei broker market maker è, appunto, quello di essere un “creatore di mercato”, quindi di predisporre un dealing desk che, nei casi degenerati, rappresenta un’arma per lavorare contro il cliente stesso. D’altronde, i market maker tradizionali non riproducono i prezzi reali, né possono farlo. Ecco, i broker STP propongono un servizio “no dealing desk”. Non vi è creazione di mercato, i prezzi sono quindi reali.
Questa caratteristica appartiene anche ai broker ECN, che però è compensata da un grande svantaggio, tipico di questa categoria di broker: la scarsa accessibilità. Questa rappresenta un ostacolo non tanto in relazione alla complessità delle piattaforme, che può venire meno a seguito di un adeguato percorso di formazione, quanto in relazione alla questione economica. Per tradare in un ambiente “non protetto”, come è il mercato in assenza di market making, è necessario muovere grossi volume ed entrare nel campo degli investitori professionisti, se non addirittura istituzionali.
I broker STP sono dei market maker?
Come fanno gli STP a mantenere bassi gli spread e allo stesso tempo mantenersi su un livello di accessibilità più che soddisfacente. Semplice, sono dei no dealing desk, è vero, ma sono anche dei “market maker”, però…. Automatici. Lo spread è ridotto al minimo, e quindi i prezzi sono fedeli alla realtà, che il broker non deve scontare nessun’attività particolare, o faticosa o dispendiosa in termine di risorsa. Da questo punto di vista, sempre rispetto ai broker market maker, il processo di ottimizzazione del clearing e del settlement è solo un piacevole, per quanto necessario, effetto collaterale.
Riepilogo degli aspetti da considerare quando si deve aprire un conto trading:
- tipi di broker
- broker ecn puri
- market maker broker
- broker stp
- broker no dealing desk
Conti trading a Spread ridotti o zero
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