Il drawdown è la bestia nera di tutti i trader e, più in generale, degli investitori. E’ un evento che viene percepito come tragico, nei casi peggiori come definitivo (per la carriera, ovviamente). Eppure, è una eventualità con il quale prima o poi tutti, bravi e meno bravi, fortunati e sfortunati, hanno a che fare. Dal momento che lo si può evitare fino a un certo punto, tante vale imparare a gestirlo, accoglierlo perfino. Ecco qualche consiglio a riguardo.

Equity e DrawDown con Spread trading system
1. Equity e DrawDown con Spread trading system

Cos’è il drawdown

Il drawdown ha a che fare con il concetto di perdita momentanea e di rischio e, più in astratto, con il concetto di possibilità di fallimento di una strategia di trading. Certamente è in questo modo che viene percepito dai trader.

Dal punto di vista tecnico, il drawdown è la differenza in termini percentuali tra il picco massimo di capitale e il picco minimo (anche con posizioni in perdita non ancora chiuse). Esiste, poi, il drawdown relativo, che invece è la differenza, sempre in termini percentuali, tra il capitale iniziale e il picco minimo.

A fare più paura è, ovviamente, è il drawdawn relativo. Esso, infatti, certifica che, a un certo punto della propria carriera di trading, con lo stesso trading system abbiamo sofferto con perdite che hanno intaccato il nostro capitale depositato.



Ovviamente, anche il drawdown assoluto è una cattiva notizia, poiché vuol dire che, molto banalmente, si è incappato in un trade negativo e si è smesso, per quanto temporaneamente, di guadagnare.

Se il drawdawn assoluto è visto come un incidente di percorso, e quindi è molto più facile da accettare, il drawdawn relativo è duro da mandare giù, poiché stende sull’attività di trading l’ombra del fallimento.

Nei prossimi due paragrafi affronteremo dal punto di vista psicologico il drawdown relativo, chiamandolo per comodità semplicemente “drawdawn”.

Perché il drawdown è difficile da superare

Sono due i motivi per cui è difficile andare oltre il drawdown. Uno tecnico e uno psicologico.

Quello tecnico ha molto banalmente a che vedere con la matematica. Se si incappa in un drawdown del 20%, lì per lì viene da pensare che sia sufficiente produrre un rendimento del 20% per recuperare. Niente di più sbagliato. Proviamo a dimostrarlo con un esempio.

Ipotizziamo di avere un capitale iniziale di 10.000 euro e di ritrovarsi dopo qualche tempo con solo 8.000 euro. Il drawdown, appunto, è del 20%, stando alla formula base, che è la seguente: (10.000 – 8.000)/10.000 * 100. Ebbene, per recuperare dobbiamo evidentemente riguadagnare i 2.000 euro persi. Peccato, però che 2.000/8.000 * 100 non faccia 20 bensì 25. Insomma, è necessario un rendimento del 25% per superare un drawdown del 20%.

Le brutte notizie non finiscono qui: all’aumentare della percentuale di drawdown, aumenta in maniera non proporzionale ma esponenziale la percentuale di rendimento funzionale al recupero.

Per quanto riguarda il motivo psicologico, lo abbiamo accennato: il senso di fallimento. Il drawdown rischia di svuotare di senso l’attività di trading, oltre che minare l’autostima del trader perdere. In tutto questo, nella testa riecheggia una domanda che sa di rinuncia…”Chi me lo ha fatto fare?”

Consigli per gestire il drawdown

La buona notizia, dopo così tante notizie negative, è che il drawdown non è per forza definitivo. Anzi è superabile, dal momento che è un amaro fiele che tutti prima o poi hanno bevuto, anche chi oggi è diventato ricco grazie al trading.

Per superare il drawdown, oltre alla pazienza e alla determinazione, è necessario compiere tre passi.

  1. Accettarlo. Se paragoniamo il drawdown a un lutto, come in senso lato è, non si può fare altro che accettarlo, considerarlo come un fatto della vita, ancorché inevitabile. Solo dopo averlo accettato è possibile pensare a un superamento psicologico e materiale di questo momento di difficoltà.
  2. Individuare gli errori. Prima di recuperare terreno, è necessario smettere di perderne ancora. D’altronde è’ difficile navigare con una nave che imbarca acqua. Ripercorrete i vostri passati, ripensate alla strategia che vi ha portato al collasso. Insomma, capite dove avete sbagliato e, se possibile, evitate di ripetere gli stessi sbagli. Questo lavoro di revisione è importante non solo dal punto di vista tecnico ma perchè conferisce al trader la sensazione di avere le cose sotto controllo.
  3. Non strafare. La reazione peggiore è quella della rivalsa, ancora peggio se rabbiosa. Il rischio (altamente probabile) è di perdere, insieme al denaro, la lucidità, dunque operare in maniera avventata e poco prudente. Inutile dire che tale atteggiamento porta a un circolo vizioso e quindi al disastro. Piuttosto, continuate a seguire il money management e cambiate semmai la strategia. Se proprio volete forzare la mano (senza romperla) adottate una versione più rischiosa dal money management ma comunque non oltrepassate i suoi limiti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.