Natural GAS e la sua stagionalità
a cura di Maurizio Porcu
Quando si seguono le materie prime, è sempre giusto chiedersi quale orizzonte temporale si vuole analizzare.
Se infatti guardiamo nel breve periodo, sono doverose le analisi storiche. Se si va nel medio e lungo periodo invece, subentrano altre variabili e un’analisi storica diventa quasi obbligatoria.
Non fa eccezione il Natural Gas che, nonostante la sua volatilità, risponde a delle logiche stagionali che ci ricordano quanto, per esempio, abbiamo bisogno del riscaldamento durante l’inverno.
Abbiamo quindi preso in considerazione il future che scade a marzo, che segna quindi la fine della stagione fredda e della sua maggiore richiesta.
Per una migliore comprensione dell’analisi proposta, la linea blu rappresenta la media dell’andamento dei futures degli ultimi 15 anni, quella rossa degli ultimi 5 e quella nera dell’anno in corso.
Il grafico di riferimento è del sito SeasonAlgo, punto di riferimento fondamentale per chi fa riferimento agli andamenti su chiave storica dei principali futures (non solo materie prime ma anche indici e forex).
Una prima riflessione che viene da fare è che il contratto del Natural Gas con scadenza marzo, così come in passato, quest’anno conserva la sua volatilità anche se in tono minore e che sembra aver confermato l’entrata nella sua fase stagionale così come in passato e, nonostante le sue oscillazioni, dovrebbe continuare fino alla chiusura prevista per la seconda decade di Febbraio.
Nessuna stagione è o può essere considerata uguale a quella precedente quindi la cautela è massima.
Torna in aiuto SeasonAlgo che analizza quante volte si è verificato l’evento negli ultimi 15 anni. Ben 14 su 15 ovvero il 93% delle volte.
Media che viene considerata ben affidabile.
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