Scegliere un broker forex e CFD è uno dei primi passi per fare carriera nel trading online. Anche perché il broker ha un ruolo tutt’altro che passivo. Può essere determinante per uan parte del successo del trader. Sicurezza, qualità dell’assistenza, ampiezza dell’offerta, politiche di prezzo sono alcuni dei fattori in grado di incidere sugli utili della professione di trader online.

Dunque, bisogna scegliere bene.

Peccato che, da certi punti di vista, e specie se il trader è un principiante, ciò sia veramente difficile. Gli errori di valutazione sono dietro l’angolo. Alcuni sono più frequenti di altri, e quindi evitabili. Ecco quali sono gli errori più comuni quando si sta per scegliere un broker per il trading sul forex o con i cfd.

Non valutare il grado di affidabilità

E’ il primo elemento che va preso in considerazione. L’affidabilità, in questo caso, racchiude due concetti. Il primo è la semplice “eticità” del broker, che discrimina i broker onesti dai broker meno onesti. Il secondo consiste nella capacità di proteggere il capitale dei clienti.

In realtà, capire se un broker è onesto oppure no, e quindi se ha i requisiti minimi, è piuttosto facile. Se vanta una licenza erogata da un ente regolatore, allora è onesto. Se non ce l’ha, state alla larga. In genere, gli estremi della licenza vengono mostrati nella homepage del sito ufficiale o nella pagine riservata al “chi siamo”. Tutti gli enti, purché riconosciuti, sono affidabili ma alcuni, come Cysec e FCA (vedi qui per maggiori dettagli), rappresentano una garanzia superiore.

Capire se il broker è in grado di proteggere il capitale a ogni condizione, anche di fallimento del broker stesso, è più difficile. Buoni segnali sono la presenza della separazione dei conti (degli utenti da quelli della società – segregazione dei conti) e di una pur minima forza di assicurazione.

Non informarsi sul meccanismo di funzionamento del broker

Questo è un aspetto importante ma che spesso viene ignorato. Esistono, infatti, due grandi tipologie di broker, ciascuna dei quali incide sul modo di fare trading.

La tipologia più diffusa presso i piccoli trader retail è quella dei cosiddetti market mover: questi broker garantiscano l’esecuzione degli ordini, all’occorrenza fungendo da controparte. Non chiedono (nella maggior parte dei casi) delle commissioni, ma applicano degli spread. In definitiva, propongono prezzi che non sono quelli di mercato. Lo spread è appunto la differenza tra il prezzo reale e il prezzo “fatto” dal broker, nonché la principale (e legittima) fonte di guadagno per i broker.

Differenze tra broker ECN e market maker: qual è la tipologia migliore?

L’altra tipologia è quella degli ECN. Essi sono semplici intermediari, quindi non assicurano la copertura degli ordini. Non applicano gli spread, anche perché il prezzo è quello reale, ma scontano delle commissioni. In compenso, offrono la massima profondità del mercato e una rapidità maggiore, pur essendo molto difficili da utilizzare.

Il consiglio è capire quale delle due tipologie risponde meglio alle proprie esigenze e prendere in considerazione questo discrimine nel processo di scelta del broker.

Non informarsi sull’offerta

Molto spesso, quando si sta per scegliere un broker, l’attenzione viene calamitata dalla questione economica, soprattutto se l’approccio è abbastanza accomodante. Il rischio è di trascurare l’analisi dell’offerta, che è dirimente. E’ palese che se il broker non offre asset e strumenti in cui siamo specializzati, può predisporre le condizioni migliori economiche ma rimarrà sempre un broker inutile.

Il consiglio è di prediligere, piuttosto che la quantità, la qualità, o per meglio dire l’aderenza ai propri desiderata.

Occhio a non trascurare la scelta della piattaforma. La maggior parte dei trader predilige la MetaTrader 4, che è in effetti la migliore, ma alcuni broker (sono pochi in verità) non la mettono a disposizione, preferendo piattaforme proprietarie.

Non analizzare attentamente le condizioni economiche

Anche questo è un aspetto che spesso viene trattato con superficialità, specie se il broker adotta un approccio aggressivo dal punto di vista della comunicazione, dando spazio ai servizi extra, ai bonus e alle promozioni, le quali rischiano di gettare il classico fumo negli occhi.

Può capitare che un trader, allettato da questi veri e propri strumenti di marketing, si accorga troppo tardi, magari dopo il primo deposito, che le condizioni di trading non sono poi così invitanti, anzi. Per esempio, lo spread potrebbe essere troppo alto e rischiare così di erodere i guadagni così faticosamente conquistati.

Dunque, il consiglio è, prima di scegliere un dato broker, di guardare agli spread, ma anche alla presenza di eventuali commissioni. Una certa attenzione la meritano altri elementi quali il deposito minimo iniziali e il trade minimo. Occhio, soprattutto, alle condizioni del prelievo: le tempistiche non dovrebbero eccedere i 3-5 giorni.

Ignorare i servizi extra

Anche i servizi extra fanno la loro parte. Ovviamente, posto che la priorità va data alle condizioni economiche nel loro complesso, un broker che offre benefit è meglio di un broker che non ne offre. E’ altrettanto scontato che è meglio verificare che dietro un bonus o una promozione non si nasconda una fregatura.

Gli enti di vigilanza, per fortuna, hanno posto un argine a questi “vizi del marketing”, ma ancora qualche broker riesce ad aggirare le regole e fare illecitamente gola ai trader. Questo è chiaramente un pericolo che riguarda più i principianti che gli esperti, i quali hanno maturato gli anticorpi necessari per distinguere tra il vero e il falso.

Trascurare il servizio assistenza

E’ l’elemento più trascurato in assoluto, anche perché non sono in molti a comprendere il ruolo e l’importanza di un buon servizio di assistenza. Eppure serve, e parecchio. Per esempio, quando si verificano problemi tecnici, magari afferenti alla piattaforma. O anche solo per evidenziare problemi circa il prelievo. L’assistenza, nei contesti più virtuosi, può fornire anche una valida consulenza tecnica circa la propria attività di trading.

Dunque, verificate che il broker possegga un buon servizio di assistenza. I parametri sui quali dovreste puntare sono il numero dei canali utilizzabili (telefono, chat, email etc.), la velocità di risposta e la competenza degli addetti al servizio.

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