Nel panorama quanto mai saturo delle criptovalute, il destino di una valuta emergente è determinato dalla sua capacità di proporsi in maniera “disruptive”, di disegnare un proprio spazio, di rivelarsi con una precisa identità. Lo sanno bene gli sviluppatori di Stellar Lumens, che hanno fortemente caratterizzato la loro creazione, la quale si è guadagnata il soprannome di “criptovaluta sociale”.

Cosa rende Stellar Lumens una criptovaluta sociale? Come funziona? Dove si acquista? Ecco le risposte a queste domande.

Cos’è Stellar Lumens

In realtà, il termine “Stellar Lumens” è improprio. Esiste Stellar ed esiste Lumens, che sono due progetti ben distinti. Stellar è infatti la piattaforma, Lumens è la criptovaluta a essa collegata. Dunque, d’ora in avanti le tratteremo separatamente.

Stellar è una piattaforma che, partendo da una rivisitazione della classica blockchain, permette lo scambio di denaro da una valuta all’altra. Per esempio, si può utilizzare quando una controparte acquista in euro e l’altra controparte vende in dollari. Soprattutto, permette di farlo a costi bassissimi. Proprio questo particolare ha fatto sì che Stellar guadagnasse l’appellativo “sociale”, il ché la rende una piattaforma “di sinistra”.

Stellar, da questo punto di vista, si contrappone (o semplicemente integra) al progetto Ripple (leggi QUI). Se infatti Ripple si pone come finalità l’abbattimento dei costi delle transazioni tra istituti finanziari, Steller si pone la medesima finalità, ma in riferimento agli scambi tra individui. E’ quindi una piattaforma creata apposta per le persone, in una prospettiva di “money transfer” che punta ad abbassare i costi.
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Lumens, invece, è la criptovaluta associata alla piattaforma Stellars. Il suo ruolo è decisivo per il funzionamento di Stellars. Infatti, la criptovaluta funge letteralmente da ponte durante lo scambio. Il possesso di Lumens, dunque, è necessario per coprire la transazione.

Se lo scopo di Lumens è quello di garantire, mediante la piattaforma Stellar, scambi trans-valutari, la velocità assurge a requisito prioritario. Requisito che, stando a quanto dichiarato dagli sviluppatori, è assolutamente rispettato. Lumens consentirebbe qualcosa come 10mila transazioni al secondo, un dato che surclassa sia quello di Bitcoin, sia quello di Ethereum (rispettivamente fermi a 3-7 e 15 transazioni al secondo).

Il binomio Stellar Lumens funziona?

A quanto pare sì, se si considerano gli endorsement che ha già ricevuto. Il sistema Stellars Lumens ha attirato l’attenzione del colosso Deloitte e di IBM. Ma è evidentemente, che il futuro di Stellar Lumens, essendo legato alla pratica del “moneytransfer” guardi più che altro ai paesi del terzo mondo, caratterizzati da una forte emigrazione. Il trasferimento di denaro trans-valutario, infatti, è una pratica consueta di chi, da emigrato, deve spedire il denaro alla famiglia d’origine.

Il futuro radioso di Stellar Lumens

Steller Lumens, o per meglio dire la piattaforma Stellar e la criptovaluta Lumens, hanno davanti a sé un futuro radioso. In primo luogo, perché la domanda non mancherà di certo, essendo il network finalizzato a erogare – o favorire – un servizio largamente richiesto. Secondariamente, perché si sta imponendo, almeno in fase di progettazione, come base per la creazione di altre realtà. E’ il caso di FairX, un exchange in programmazione che consentirà di acquistare direttamente qualsiasi criptovaluta mediante valute tradizionale. A fare da ponte, manco a dirlo, proprio Lumens.

Per ora Lumens è abbastanza supportata dagli Exchange. Attualmente, può essere acquistata con Ethereum e Bitcoin in alcuni exchange, tra cui spiccano i seguenti: Binance, Poloniex, Bittrex, Kraken, Aex, BTC38 – Vedi tabella sopra –

Lumens è supportata da una capitalizzazione invidiabile. Per ora, a fine aprile, si mantiene a livelli superiori ai 7 miliardi di dollari, segnale di un interessamento trasversale (soprattutto da parte dei piccoli investitori). Il 2017, però, è stato il suo anno migliore, che l’ha vista passare da 500 milioni a 12 miliardi di dollari.

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