Per fare trading in modo profittevole, è indispensabile studiare e interpretare attentamente l’andamento del prezzo dello strumento finanziario osservato.

Nei secoli sono stati inventati tanti modi differenti di rappresentare il prezzo su un grafico. Nel presente articolo, cercheremo di farne una rassegna per aiutare il lettore a trovare i suoi preferiti.

Non esiste uno stile grafico migliore di un altro, ognuno ha i suoi pregi e difetti e il trader deve decidere in base ai suoi obiettivi, alla sua esperienza ed ai suoi gusti personali.

Gli stili di rappresentazione del prezzo disponibili (stili di grafico o chart styles) dipendono dalla piattaforma di trading utilizzata, dalla sua programmabilità e dagli add-on installati.

LE DECISIONI DA PRENDERE PER RAPPRESENTARE IL PREZZO

Per scegliere lo stile grafico di rappresentazione del prezzo più utile per noi, dobbiamo rispondere alle seguenti domande.

Analizzeremo questi tre aspetti singolarmente tra breve.

I DUE PRINCIPALI TIPI DI GRAFICO E LE LORO VARIANTI

I grafici possono essere basati sul tempo o sul prezzo.

Nei grafici basati sul tempo (time-based charts), come durata di una sessione di scambi bisogna scegliere un periodo di tempo (timeframe) tra quelli disponibili sulla piattaforma di trading. All’inizio del periodo di tempo selezionato, verrà visualizzato un nuovo elemento grafico (es. candela giapponese), che col passar del tempo cambierà aspetto. Il nuovo elemento grafico diventerà definitivo e immodificabile solo allo scadere del periodo di tempo impostato.

Ad esempio, se scegliamo di visualizzare un grafico a candele H1, parleremo di “grafico a candele orario” perché ogni candela rappresenta il comportamento del prezzo nell’arco di un’ora di tempo. La candela cambierà forma nel corso della sessione oraria, ma allo scadere dell’ora la candela di prezzo cesserà di cambiare forma e diventerà per sempre un dato storico immodificabile.

Nei grafici basati sul prezzo (price-based charts), invece, un nuovo elemento grafico sarà visualizzato all’inizio di un nuovo “movimento di prezzo” (così come definito dal trader), e dopo vari cambiamenti di aspetto il nuovo elemento grafico sarà reso definitivo e immodificabile quando il “movimento di prezzo” sarà terminato.

Per spiegare cosa intendiamo per “movimento di prezzo” in un grafico price-based, dobbiamo descrivere le varianti esistenti di grafico price-based.

Ci sono almeno tre sottotipi di grafici basati sul prezzo, ognuno dei quali è costruito sulla base della “unità di prezzo” più significativa per noi:

Il tick (scatto) è un singolo trade, di qualunque dimensione esso sia. Il relativo grafico è chiamato “tick chart”.

Il singolo elemento grafico (es. candela) rappresenta la variazione di prezzo riscontrata in un gruppo di X transazioni consecutive (con X numero di trades impostato dall’utente).

Quindi, ad esempio, se impostiamo candele da 1.000 ticks, avremo un “1,000 ticks chart” e significa che ogni candela di prezzo rappresenterà la variazione di prezzo avvenuta nel corso di 1.000 trades consecutivi (indipendentemente dal volume scambiato).

Il volume è la quantità scambiata di uno strumento finanziario, a prescindere dal numero di transazioni effettuate. Il relativo grafico è denominato “volume chart”.

Ad esempio, impostando candele di volume 10.000 significa che ogni candela rappresenterà la variazione di prezzo avvenuta in un intervallo di 10.000 unità di volume scambiato.

Il range è l’intervallo di prezzo in cui il prezzo si è mosso, a prescindere dal numero di trades o dal volume di scambi. Il grafico prende il nome di “range chart”.

L’intervallo di prezzo considerato può essere fisso o variabile, dunque esistono due classi di range charts.

Nei grafici ad intervallo di prezzo fisso (fixed range chart), gli elementi grafici hanno la stessa altezza. Ad esempio, impostando 10 pips come range significa che ogni candela rappresenterà 10 pips di movimento di prezzo a prescindere dal numero di trades o dal volume di scambio.

Questo tipo di grafico è noto come Renko, dove i mattoncini (Renko bricks) hanno tutti la stessa altezza, e le eventuali ombre (shadows) rappresentano i tentativi falliti di creare sul grafico un nuovo mattoncino Renko.

Tra i grafici ad intervallo di prezzo variabile, includo il grafico Kagi (Kagi chart) e il grafico TLB (Three-Line-Break chart), buoni per comprendere in quale fase di mercato ci si trovi.

Riassumendo, dunque, avremo grafici basati su:

QUALE UNITA’ DI RAPPRESENTAZIONE SCEGLIERE?

In passato, i grafici time-based hanno rappresentato la norma, e molte piattaforme di trading sono state senz’ombra di dubbio progettate per visualizzare grafici basati sul tempo.

Tuttavia, spesso i grafici basati sul prezzo si rivelano più accurati, in quanto sovente consentono di tracciare prima le trendlines e di identificare con maggior anticipo i livelli di supporto e resistenza significativi. Dunque diventa possibile accorgersi prima dei cosiddetti punti di swing (swing-low e swing-high), cioé dei potenziali punti di inversione di un trend.

QUALI DATI VOGLIAMO RAPPRESENTARE SUL GRAFICO?

Su un grafico si possono rappresentare uno o più dei dati reali di prezzo del quartetto OHLC (Open, High, Low, Close).

L’Open e il Close sono, rispettivamente, il prezzo di apertura e di chiusura riscontrati nella sessione di scambi (così come definita dall’utente, v. sopra).

A questi si aggiungono lo High e il Low che sono, rispettivamente, il prezzo più alto e quello più basso riscontrati nella suddetta sessione.

Se vogliamo enfatizzare i volumi scambiati, dovremo scegliere una rappresentazione adatta, come ad esempio i grafici Candlevolume o i grafici Equivolume.

CON QUALI SIMBOLI VOGLIAMO RAPPRESENTARE IL PREZZO SUL GRAFICO?

I prezzi sono rappresentabili come:

  1. Linee e zone,
  2. Candele e mattoncini,
  3. Barre,
  4. Figure.

Esaminiamo nel dettaglio queste simbologie.

Linee e zone

Il grafico lineare (linea spezzata/poligonale o polilinea)

Il grafico lineare è forse il più semplice tipo di grafico che possiamo visualizzare.

Solitamente, i suoi segmenti uniscono i prezzi Close delle varie sessioni (es. sessioni orarie).

Volendo, comunque, potremmo unire tra loro in un grafico lineare i prezzi Open, oppure i prezzi High, oppure i prezzi Low delle singole sessioni. Se però questo non è consentito nativamente dalla piattaforma di trading, andrà fatto con l’ausilio di un apposito indicatore applicato alla finestra principale.

La linea può essere tracciata seguendo vari stili grafici (linea continua, tratteggiata, punteggiata, punto e linea, etc.) a seconda delle capacità della piattaforma di trading.

Il principale vantaggio del grafico lineare è un’estrema leggibilità delle informazioni fondamentali.

Più specificamente, osservando la linea spezzata che unisce i prezzi Close è possibile capire molto velocemente se i massimi e i minimi di prezzo siano crescenti (evidenziando un trend rialzista), oppure decrescenti (sottolineando un trend ribassista), oppure se sia possibile ipotizzare che il prezzo si trovi in una fase laterale.

Usando il grafico lineare come base, è facile tracciare le trendlines e i livelli di supporto e resistenza, i quali aggiungono informazioni preziose che il trader può interpretare per meglio comprendere la fase attuale del mercato.

Inoltre, sul grafico lineare è facile identificare pattern geometrici e pattern armonici di prezzo, che possono arricchire le valutazioni del trader di nuove informazioni a supporto delle proprie decisioni.

Infine, al singolo grafico lineare di prezzo sono ben sovrapponibili tanti tipi di indicatori diversi (medie mobili, bande, candele Heikin-Ashi, etc.), che consentono di capire ulteriori aspetti importanti dei movimenti di prezzo.

Tuttavia, ci sono rappresentazioni simboliche più complete ed informative della singola linea poligonale.

Il grafico zonale (zone chart) o grafico “a montagna” (mountain chart)

Questo tipo di grafico si ottiene dipingendo una zona colorata al di sotto del grafico lineare, evidenziando meglio picchi e valli formati dai movimenti di prezzo.

E’ usato anche in certi indicatori e oscillatori, che colorano l’area al di sopra e/o al di sotto di una linea orizzontale di riferimento.

Candele (candlesticks) e mattoncini (bricks)

I dati di prezzo reali OHLC sono tutti rappresentati nelle c.d. candele giapponesi (Japanese candlesticks), molto amate dai traders per la completezza delle loro informazioni e per la loro grande leggibilità.

Se il Close di una sessione supera l’Open avremo una candela positiva, viceversa una candela negativa. Le Doji sono candele dove i prezzi di apertura e di chiusura di una sessione di scambi approssimativamente coincidono.

Secondo un diffuso schema di colorazione, in verde si rappresentano le candele positive e in rosso quelle negative. Uno schema alternativo prevede la colorazione in bianco delle candele positive e in nero di quelle negative.

Le singole candele possono essere dotate di proprie “shadow” (ombre), dette anche “wick” (stoppini). Una shadow superiore rappresenta le pressioni dei venditori (sell pressure), mentre una shadow inferiore simbolizza le pressioni dei compratori (buy pressure) nella sessione di scambi esaminata.

La punta dell’eventuale shadow superiore rappresenta il prezzo High di una sessione, mentre la punta dell’eventuale shadow inferiore rappresenta il prezzo Low della sessione.

Le candele sprovviste di shadows per scelta grafica dell’utente, vengono definite mattoncini (bricks).

Le candele possono formare, da sole o in gruppo, dei veri e propri pattern di prezzo denominati candlestick patterns, interpretabili per cercare di prevedere le prossime mosse del mercato.

Se vogliamo evidenziare i volumi scambiati, possiamo utilizzare i già menzionati grafici a candele Equivolume (che però non riportano i prezzi di apertura e chiusura, complicando lo studio del trend) oppure i grafici a candele Candlevolume (che riportano i prezzi di apertura e chiusura ma complicano lo studio dei pattern).

Barre

Con questo stile grafico, si rappresenta con una sottile barra verticale la differenza tra i prezzi High e Low. Da essa originano due segmenti orizzontali (ticks), uno a sinistra e uno a destra, che rappresentano rispettivamente il prezzo Open e il Close della sessione di scambi.

Antenate delle candele giapponesi, forniscono le loro stesse informazioni, e – come quelle – consentono l’uso contemporaneo di strumenti ausiliari (trendlines, linee di supporto e resistenza, pattern geometrici e armonici, indicatori).

Nonostante questo, non raccomando l’uso del grafico a barre, in quanto molti trovano più facilmente leggibili le candele giapponesi.

Figure (Point-And-Figure chart, grafico Punto-E-Figura)

In questo tipo di grafico, viene tracciata (dal prezzo più alto al prezzo più basso) una colonna di sole figure positive (es. croci) quando si verifica un movimento di prezzo positivo, e una colonna di sole figure negative (es. cerchietti) quando si verifica un movimento di prezzo negativo.

Il numero di figure nella singola colonna di figure evidenzia l’entità del movimento di prezzo positivo o negativo.

Benché sia una simbologia facile da capire, non considera i volumi scambiati e comunque ritengo che non evidenzi bene la progressione sequenziale dei movimenti di prezzo; di conseguenza, il grafico risulta compresso in senso orizzontale, la qual cosa di fatto non consente l’uso di preziosi strumenti di analisi (es. trendlines, patterns e molti indicatori e oscillatori).

Per questi motivi, considero poco utile questo tipo di rappresentazione grafica.

CONCLUSIONE

Scegliere il tipo di grafico migliore per fare trading non è facile. In realtà, dovremmo provarli un po’ tutti e poi sceglierne uno o due in base al nostro metodo di trading, alle nostre strategie, alle informazioni che desideriamo analizzare e – come già detto – in base alla nostra esperienza ed ai nostri gusti personali.

La piattaforma MetaTrader, opportunamente equipaggiata con gli indicatori giusti, risulta ancora adeguata per provare tanti tipi di grafici diversi.

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