Lo studio del sentiment e l’analisi del mercato, sono elementi fondamentali per un trading di successo sia sul forex che per i cfd. Si parla spesso di analisi tecnica, che consiste nello studio dei dati ricavati dai grafici forex, e di analisi fondamentale, che prevede invece lo studio degli eventi “esterni” in grado di impattare sui prezzi. Si parla poco di analisi del sentiment, che in verità vanta la stessa dignità delle altre due tipologie di analisi.
Cos’è il sentiment
Il sentiment, ufficialmente “market sentiment”, è l’insieme delle opinioni, non per forza razionali o oggettive, che i partecipanti nutrono nei confronti di un asset. E’ un elemento di fondamentale importanza per prevedere i prezzi come minimo nel brevissimo termine, proprio come l’insieme di eventi esterni (analisi fondamentale) o i segnali scaturiti dallo studio del grafico (analisi tecnica).
Produrre una buona analisi del sentiment non è semplice in quanto è necessario seguire due approcci ben distinti.
Il primo approccio è, per così dire, tecnico. Consiste nello studio del COT (Commitment of Trades), un rapporto settimanale sulle posizione aperte dagli investitori istituzionali nell’ultima settimana. Posizioni che possono riguardare svariati asset, dalle valute alle commodity. Il rapporto è pubblicato dall’ente americano CFTC (Commodity Futures Trading Commission). Dallo studio delle posizioni aperte si evince il “sentiment”, ossia la fiducia che gli investitori nutrono nei confronti di un asset, le aspettative e le speranze attorno a una commodity, a una coppia di valute etc.
Il secondo approccio è meno formalizzato. Si basa sull’esperienza ma anche sullo studio del passato. Nello specifico, sulla consapevolezza di come gli investitori tendono a reagire a una data notizia o evento. Si tratta spesso di interpretazioni che, per quanto basate sulla logica, non godono del supporto “tecnico” tipico dell’analisi tecnica o anche solo dello studio del COT.
Perché è importante l’analisi del sentiment
Come abbiamo visto, analizzare il sentiment non è assolutamente facile, sebbene – almeno nel secondo approccio – non vi siano formule, elementi matematici o statistici di mezzo (come invece accade per l’analisi tecnica). Per quanto sia difficile, l’analisi del sentiment rimane una risorsa imprescindibile.
Il motivo è semplice: il mercato è dominato da momenti in cui la razionalità viene meno. Una parte degli scambi, soprattutto in periodi circoscritti e particolari, ha motivazioni più profonde del calcolo costi-benefici che, in linea teorica, funge da orientamento per i trader.
Molto spesso, le attività di investimento sono pesantemente influenzate dalla componente emotiva: paura ed euforia in primis. I famosi “crolli di borsa”, per esempio, non dipendono da dinamiche razionali ma da dinamiche totalmente irrazionali. Vanno prese in considerazione e, nei limiti del possibile, previste in quanto impattano profondamente sull’equilibrio del mercato, arrivando a decidere il destino di asset e anche qualcos’altro di più importante.