Nell’immaginario collettivo, donne e trading online rappresentano due mondi distanti. Il trading online, infatti, viene percepito come una attività prettamente maschile. D’altronde, anche i media sostengono – o addirittura causano – questa impressione. Per esempio, tutti i film che parlano in vario modo di trading online hanno come protagonista degli uomini.
Quanto c’è di vero? Esiste il trading al femminile?
Tale percezione corrisponde alla realtà o è solo un artefatto mediatico? In linea di massima, da una lettura dei forum o dalla semplice frequentazione delle comunità dei trader si ricava la sensazione che sia la prima ipotesi quella corretta.
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Tuttavia, è bene analizzare la questione da un punto di vista oggettivo, riflettendo sui (pochi) studi che sono stati fatti in merito.
Donne e trading: oggetto di studio?
In passato il rapporto tra donne e trading online raramente ha rappresentato un oggetto di studio. Il trading era maschio, o percepito come tale, e a quanto pare a tutti andava bene che rimanesse così. La diffusione di massa del trading, e in particolare del trading online, ha però cambiato le carte in tavola, ponendo la questione in termini del tutto diversi, ovvero all’interno di una prospettiva di emancipazione femminile.
Alcuni istituti, dunque, hanno cercato di andare oltre l’immaginario collettivo, raccogliendo dati incontrovertibili sulla presenza delle donne nel trading online, per poi avanzare qualche proposta per risolvere un problema di scarsa partecipazione, laddove se ne fosse individuato uno.
Da questo punto di vista, appare paradigmatico l’impegno della Commissione sugli Standard Bancari del Parlamento inglese, che ha puntato al raggiungimento di due obiettivi: analizzare la presenza delle donne nel trading (e individuare il tasso di partecipazione), analizzare in che modo il comportamento delle donne possa incidere sul trading in generale.
La ricerca ha dimostrato che più il trading è speculativo, minore è la presenza delle donne. Che sia un sintomo di maggiore prudenza o semplicemente di una diversa cultura del rischio?
Certo è che, secondo la commissione, un aumento del numero di donne nel trading sarebbe auspicabile. “La cultura maschile domina in modo schiacciante nel mondo del trading, e le persone che lavorano in un ambito ne influenzano in modo inevitabile la filosofia. Più donne sul trading floor sarebbero di certo un beneficio per le banche” recita il report della commissione.
Donne trader: cosa si sa
Più chiaro, almeno in termini quantitativi, si è rivelata un’altra ricerca, questa prodotta dal broker CitiFX sui suoi stessi clienti. Stando ai dati a disposizione del broker, a livello globale l’80% dei trader è uomo. Questa percentuale, però, scende al 60% se si guarda all’Europa. Tuttavia, a fronte di un dato europeo quasi paritario, è stata rilevata una partecipazione ai forum ben più attività dei trader maschi rispetto alle trader donne.
Dunque, il trader è ancora un fatto prettamente maschile.
Come fanno trading le donne?
Ci sono differenze comportamentali? La risposta è sì, almeno a giudicare dalle poche ricerche fin qui prodotte.
Una è stata citata da Dailyforex.it e rivela che, a un livello basso, ovvero corrispondente all’investimento azionario in una prospettiva familiare (dunque finalizzato alla crescita del risparmio più che alla speculazione):
- In assoluto, gli uomini realizzano mediamente il 45% di scambi rispetto alle donne
- Gli uomini, sempre in media, producono l’1% in meno di rendimenti rispetto alle donne
Addirittura, ponderando i campioni, ci si è accorti che le donne producono un rendimento superiore dell’1,44%.
Ancora più paradigmatico è lo studio della società di formazione Finance Skills (sempre riportata da Daily Forex) che ha realizzato una ricerca sugli studenti inseriti in percorsi di apprendimento del trading online. Ebbene, durante i tirocini quasi tutti i tirocinanti, maschi o femmine che fossero, perdevano. Tuttavia, gli uomini, rispetto alle donne, hanno registrato la tendenza violare le regole imposte dal tirocinio, principalmente per fare trading online con volumi più alti del consentito.
Alla luce di questi studi, si può affermare che gli uomini abbiano una percezione più scarsa del rischio rispetto alle donne, e che in genere siano molto più imprudenti. Dunque, una maggiore presenza femminile potrebbe apportare molti benefici in una prospettiva di maggiore equilibrio nel comparto – e non solo in astratto, sul piano etico.
Tuttavia, soprattutto nei contesti extra-europei, la partecipazione delle donne nel trading online appare ancora come una chimera, una conquista tutt’altro che a portata di mano.