I tre errori da evitare

Nonostante il messaggio che talvolta i broker diffondono, il trading online non è un’attività semplice. Per raggiungere buoni risultati occorre mettersi d’impegno e anche in questo caso è facile incappare in alcuni errori tipici. Conoscerli vuol dire compiere un passo verso il profitto.

Considerare il trading come il gioco d’azzardo

E’ evidente. Il meccanismo che sta alla base del trading delle opzioni binario porge il fianco all’associazione tra questo e il gioco d’azzardo. A uno sguardo più profondo, le differenze appaiono già notevoli e in grado di smentire questa (infamante) accusa. E’ facile però che il trader principiante ci caschi e utilizzi – magari senza volerlo – un approccio simile a quello dello scommettitore. E’ il miglior modo per perdere il proprio capitale. Perché fare affidamento alla casualità quando è possibile appoggiarsi a una solida attività di analisi del trend? E’ una domanda ovviamente retorica, ma che comunque dovrebbe porsi chi inizia.

Non prepararsi adeguatamente / non formarsi

E’ il corollario del paragrafo precedente. Il trader scommettitore (che, è praticamente certo, non rimane trader a lungo) non si prepara, non studia, non si forma. Realizza i propri trade puntando sull’istinto, e cadendo rovinosamente. Chi non studia non comprende il mercato, e chi non comprende il mercato non può sapere come si muoveranno i prezzi. Ovviamente, nessuno ha la palla di vetro, ma una cosa è tradare alla cieca e un’altra cosa è tradare con delle concrete probabilità di uscirne con un certo profitto. Lo stesso vale per quell’insieme di nozioni che fungono da base, e che consentono di utilizzare la piattaforma al meglio e di esplorarne le possibilità con cognizione di causa.

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Non pianificare l’utilizzo del capitale

Questo è un errore tipico, che viene commesso anche da chi, lungi dall’approcciarsi alla maniera dello scommettitore, ha trascorso molto tempo sui libri, nelle community e con gli account demo (e che quindi giunge preparato). Non pianificare nei minimi dettagli l’utilizzo del capitale, e in ultima istanza non produrre una strategia di money management, vuol dire assumersi il rischio di prendere delle decisioni sul capitale proprio nel momento in cui è bene che non vengano prese. Ossia, nel momento di massimo stress, quando la lucidità diventa una chimera e il trader è sopraffatto dagli eventi.

I migliori consigli per guadagnare

Il miglior consiglio è ovviamente quello di evitare gli errori descritti fin qui. E’ una questione di mentalità, non di competenze – eccetto forse per il terzo consiglio – dunque l’unica nota di difficoltà è la necessità di lavorare su se stessi, cosa non sempre facile.

Alcuni consigli di natura prettamente tecnica, però, possono aiutare il trader a guadagnare.

Il primo consiglio consiste nell’utilizzare l’analisi tecnica e l’analisi fondamentale. La prima corrisponde allo studio degli indicatori – elaborazioni di dati grezzi – i quali sono in grado, se interpretati correttamente, di produrre orientamenti. L’analisi fondamentale è invece lo studio dei fatti economici e politici (ma anche sociali e naturali, nel caso delle commodity), in grado di impattare sui prezzi.

Importantissimo è anche studiare gli asset che fungono da sottostante. Non tutti gli asset rappresentano una valida alternativa in ogni momento del mercato, e non tutti gli asset sono adeguati alla personalità di ogni trader. C’è, per esempio, chi si trova a suo agio con il trading veloce, e quindi predilige asset volatili. C’è chi si trova a suo agio con il trading “lento”, e quindi predilige asset più prevedibili e stabili. Ecco, il consiglio è sapere cosa offre ogni asset e conoscere se stessi, almeno da questo punto di vista.

Emotività nel trading

Un altro consiglio riguarda la gestione dell’emotività. Come già accennato, c’è sempre una fase del trading che rischia di sopraffare emotivamente il trader e di privarlo della lucidità. Perdere la lucidità vuol dire avere paura di disperdere il proprio capitale, ma anche essere colti dalla frenesia per un trade andato particolarmente bene. In entrambi i casi è necessario saper riconoscere le emozioni quando arrivano, e neutralizzarle. Quando ci si sente sicuri e onnipotenti è bene rallentare. Quando ci si sente spauriti, è bene chiudere. A meno che non si sia prodotto in anticipo una strategia di money management, in grado da dirci esattamente quanto spendere in ogni situazione. E’ il caso in cui è sufficiente seguire le istruzioni, senza doversi avventurare in un processo decisionale che, senza l’adeguata lucidità, risulterebbe disastroso.

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