L’ESMA, l’autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercato, ha predisposto nuove regole, buona parte delle quali intervengono a gamba tesa sul mondo del trading online. La ratio di queste modifiche è rappresentata da una maggiore tutela per gli investitori retail e dalla protezione degli stessi da un uso poco consono di alcuni strumenti. Ecco in che cosa consistono le nuove regole e cosa ne pensano gli esperti.
Le nuove regole di ESMA
La novità più importante riguarda le opzioni binarie. Esse, di fatto, vengono vietate. I broker non potranno più commercializzarle, distribuirle e venderle agli investitori al dettaglio.
Buona parte delle regole, poi, riguarda i CFD, Contract For Differences. Ecco, nello specifico, cosa cambia.
- Leva. ESMA ha stabilito un limite nel rapporto di leva, asset class per asset class. In particolare: 30:1 sulle coppie valutarie major, 20:1 su oro, indici principali e coppie valutarie non major; 5:1 sulle azioni; 2:1 sulle criptovalute.
- Restrizioni in caso di perdite pari o superiori al 50% del margine richiesto. Quando si verifica questa condizione, il broker è tenuto a imporre una chiusura graduale delle posizioni del cliente. L’obiettivo è proteggere quest’ultimo dall’eventualità di un saldo negativo.
- Protezione del saldo negativo
- Restrizioni delle promozioni. I broker sono tenuti a spiegare in maniera precisa e dettagliata i rischi cui i trader vanno incontro, anche durante le attività promozionali. Il riferimento è in particolare al bonus e al cashback.
- Risk Warning. I broker sono obbligati a comunicare al cliente tutti i rischi connessi alle operazioni e ai servizi. In particolare, a loro è imposto di pubblicare la percentuale di trader perdenti nell’ultimo anno solare.
In merito alle perdite pari o superiori al 50% del margine richiesto c’è da fare ancora qualche specifica da chiarire. Il punto 2 della comunicazione ufficiale ESMA recita:
[quote font=”trebuchet” color=”#1e73be”]2. A margin close out rule on a per account basis. This will standardise the percentage of margin (at 50% of minimum required margin) at which providers are required to close out one or more retail client’s open CFDs;[/quote]
L’interpretazione non è ancora stata chiarita dai vari broker forex e CFDs perchè la richiesta di stop-out e margine deve essere valutata per singolo ordine o per totale del conto.
Truffe forex e Scam finite?
L’intervento dei regolatori dovrebbe tutelare i trader retail e i nuovi aspiranti trader che sono poco informati. A nostro avviso invece su questo aspetto continuerà ad esserci grande confusione e nella confusione le truffe e gli scammer potrebbero incrementare le loro attività.
Deposito minimo richiesto per fare trading con le nuove regole ESMA?
Di sicuro le nuove regole ESMA imporranno un capitale minimo richiesto superiore per effetto della leva finanziaria ridotta e delle regole di stop-out. Ad esempio un mini lotto da 0,10 su EURUSD adesso richiederà un margine minimo di 333 dollari sul conto.
Cosa pensano gli esperti della svolta ESMA
L’ESMA, con queste nuove regole, ha inteso alzare l’asticella, costringere i broker ad adottare iniziative più corpose per la tutela dei clienti. Si inserisce su questo solco anche il divieto delle opzioni binarie, poiché ritenute strumenti caratterizzati da un palese conflitto di interesse tra broker e cliente. Certamente, l’intento è anche quello di favorire un trading responsabile, viste anche le pesanti limitazioni in fatto di leva.
In astratto, non si può che plaudire alla scelta di ESMA. Alcuni esperti, però, sono andati oltre le questioni di principio (sacrosante) e hanno esplorato il merito della questione. In parole povere, le nuove regole sarebbero caratterizzate da più ombre che luci.
Qualche dubbio, per esempio, l’ha sollevato Alex Pusco, CEO di ActivTrades. Secondo l’amministratore delegato, infatti, non vi era una specifica necessità di abbassare ulteriormente la leva, in quanto i clienti, in genere, vantano già una grande consapevolezza delle loro azioni, di quanto, specie in presenza di una leva, possano essere rischiose. Pertanto, questa mossa potrebbe essere vista come una limitazione della libertà personale, una intromissione in precise scelte consapevoli. Paradossalmente, alla luce di ciò, tale restrizione potrebbe sortire un effetto contrario: i trader, pur di esercitare liberamente le proprie scelte, potrebbero decidere di affidarsi a broker stranieri, che non sottostanno alla normativa dell’ESMA.
Gain Capital, con una nota ufficiale, ha ripreso questo concetto, evidenziando come il limite di leva sia proprio uno degli elementi che meno ha incontrato il suo favore, pur non aspettandosi personalmente grossi effetti collaterale per l’azienda.
Si era già espressa in merito alle voci di corridoio, invece, FXCM, e con parole non proprio positive. Analogamente a quanto dichiarato da Pusco, anche il broker statunitense crede che queste restrizioni potranno spingere i trader verso broker offshore. In chiosa, ha definito tali restrizioni come un atto a danno dei trader stessi, capovolgendo il messaggio che l’ESMA ha inteso dare con questa svolta.
Anche Costantino Zenonos, Liquidity Provider di TopFX, nel corso di una diretta su Facebook ha espresso un parere parzialmente negativo. Principalmente, a causa del fatto che piattaforme e broker non hanno avuto tempo di adeguarsi a questa svolta che, per quanto attesa da un certo punto di vista, dall’altro è stata decisamente troppo repentina.
Si accodano con simili dichiarazioni pure altri broker come IG, CMC, XM, AvaTrade.