L’indicatore CCI, acronimo di Commodity Channel Index, è un oscillatore di momentum impiegato per individuare le fasi di ipercomprato e di ipervenduto. Misura lo scarto tra il prezzo e il valore medio nell’arco di un tempo ben delineato.
E’ un indicatore apprezzato per la sua versatilità. E’ in grado, infatti, di suggerire le inversioni. Non è un indicatore molto diffuso, nonostante sia messo a disposizione dalla piattaforma Metatrader 4 e 5.
Come suggerisce il nome, ha nel trading delle materie prime la sua applicazione principale. Può essere tuttavia facilmente impiegato anche per commerciare le azioni, gli indici, gli etf e persino le valute.
E’ stato inventato dall’analista Donald Lambert oltre 120 anni fa. L’invenzione è frutto di una intuizione: i prezzi delle materie prime oscillano ciclicamente e con una certa regolarità e, in base a questo elemento, è possibile individuare gli andamenti futuri. Nello specifico, l’indicatore CCI individua i movimenti a breve e medio termine mediante l’interazione tra il prezzo corrente e il prezzo medio. Da questa interazione, trae livelli di ipercomprato e ipervenduto, che concorrono attivamente alla formazione dei segnali.
Il valore dell’indicatore CCI varia tra +100 e -100. Nel primo casi, siamo di fronte a una fase di ipercomprato. Nel secondo caso, siamo di fronte a una fase di ipervenduto.
Come si usa l’indicatore CCI
L’indicatore CCI offre segnali di vendita e di acquisto. In particolare, quando si verificano due eventi.
- Se l’oscillatore parte da un livello vicino al -100 e si avvicina allo 0, suggerisce l’uscita dalla fase di ipervenduto e l’instaurarsi di un trend rialzista. Il segnale è quindi di acquisto.
- Se l’oscillatore parte da un livello vicino al 100 e si avvicina allo 0, indica la fine prossima della fase di ipercomprato e l’inizio di un trend ribassista. Il segnale, dunque, è di vendita.
L’indicatore può fornire, ovviamente, segnali di continuazione. Se per esempio raggiunge una fase di ipercomprato e nonostante ciò continua a salire, è lecito pensare a un proseguimento della fase rialzista. Se invece l’oscillatore permane nella fase di venduto e, anzi, continua a scendere, si segnala un proseguimento del trend ribassista.
Un capitolo a parte lo meritano le divergenze. In genere, quando un oscillatore registra una certa divergenza con il prezzo, si è di fronte a un cambiamento dello stesso. Nello specifico, si ha una divergenza rialzista se il prezzo fa registrare un minimo più basso e, contestualmente, l’indicatore mostra un massimo più basso. Analogamente, si ha una divergenza ribassista se il prezzo segna un massimo più altro e l’indicatore, in contemporanea, un minimo più alto.
Come si può notare dai molteplici usi, l’indicatore CCI è assai versatili. Certo, la lettura non è sempre agevole ma è sufficiente un po’ di pratica per utilizzarlo al meglio. La sua efficacia, d’altronde, è attestata da un semplice fatto: è in auge da molto, moltissimo tempo.
Divergenze Prezzo – CCI
Un utilizzo più completo e forse anche preciso studia l’andamento del prezzo rispetto all’andamento del CCI con particolare attenzione ai massimi e minimi relativi che si creano nello stesso arco temporale.
La logica è identica a quella che abbiamo visto in precedenza sull’RSI e che riportiamo al link qui sotto:
https://www.we-trading.eu/segnali-trading/trading-divergenze-rsi-e-prezzi/
Grazie Lorenzo , Giuseppe da Salò