L’oro è in grande spolvero. Dopo un 2016 molto difficile, che lo ha portato fino a 1133 dollari l’oncia, il metallo giallo (oro o conosciuto anche con il nome di Gold) ha intrapreso un trend rialzista che, pur con qualche incertezza, lo ha portato alle soglie di Giugno a superare i 1276 dollari.

Qual è il motivo che spinge l’oro a questi livelli? Cosa ci si deve aspettare per il futuro?

In primo luogo, non è difficile cogliere il parallelismo tra le vicende politiche americane e l’aumento del prezzo dell’oro. Quest’ultimo ha visto salire le sue quotazioni in corrispondenza dell’insediamento di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America. Tutto molto logico.

[box type=”tip”]Il magnate statunitense ha portato incertezza nello scenario globale, l’oro, essendo un bene rifugio, si avvantaggia proprio dell’incertezza.[/box]

Ovviamente, ricondurre l’aumento dell’oro solo alle vicende politiche americane sarebbe un errore. Da prendere in considerazione, lo scenario politico europeo e i precari rapporti tra le valute.

Sul primo fronte, l’oro ha tratto beneficio dalle elezioni presidenziali francesi, che a un certo punto sembravano arridere al candidato anti-europeista Le Pen. Sul secondo fronte, almeno in riferimento al cambio oro-dollaro, va segnalato la crescita dell’euro a discapito di tutte le valute e soprattutto del biglietto verde. Il motivo? L’aumento dell’inflazione e le voci riguardanti una stretta monetaria.

Grafico Daily dell’ORO con Ichimoku, We-Trend e We-Point

Perché l’oro continua a salire?

D’altronde, i fattori che ne hanno decretato la crescita sono andati scemando. Donald Trump, nonostante alcuni piccoli o grandi colpi di testa, ha mostrato il suo volto (magari meno apocalittico di quanto ci si aspettasse). In Francia ha vinto un candidato favorevole all’enstablishment, in Europa l’inflazione, pur rallentando, è abbastanza vicina al target (1,5% in luogo del tanto auspicato 1,9%).

La verità è che, nonostante a primo acchito le fonti di instabilità siano state messe a tacere, nella realtà esse permangono e, anzi, si vanno ad aggiungere ad altri elementi di incertezza.

Donald Trump ha tranquillizzato il mondo sulla sua persona (se escludiamo le beghe climatiche) ma ancora poco si sa su come e quando intenda attuare il programma fiscale. Inoltre la Fed si sta dimostrando più attendista del previsto con il rialzo dei tassi. In Europa l’inflazione è sì molto più alta rispetto a un anno fa, ma se privata del comparto energetico risulta deludente. Infine, è vero che, sempre in Europa, i populismi hanno perso le elezioni, ma è ancora vero che la questione Brexit preoccupa i mercati, come anche lo stato di agitazione nelle periferie dell’Unione (vedi Grecia).

In definitiva, i motivi per cui l’oro è destinato a salire, almeno nel breve termine, sono i seguenti: incertezza sulla politica economica di Trump, attendismo della Fed, bassa inflazione “reale” in Europa, disordini sociali. Il quadro perfetto per la crescita dell’oro.

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