I volumi in borsa su strumenti regolamentati
Come si muovono le mani forti
Gli strumenti quotati in borsa (ovvero gli strumenti regolamentati) come le azioni, i futures e gli etf sono scambiati di continuo generando dei volumi di trading. I volumi di trading sono informazioni pubbliche e rielaborabili tramite appositi software (ad esempio con la piattaforma VOLUMETRICA SOFTWARE [clicca qui] oppure Quantower,BookMap o ClusterDelta – vedi promo speciale qui).
Lo studio dei volumi di borsa opportunamente rielaborati permette di fare trading cercando di individuare come si muovono le mani forti, ovvero le cosìdette balene. Si può intuire dove comprano e dove vendono per far muovere i prezzi.
A tal fine sono nati diversi indicatori di studio come:
- il POC (punto di controllo)
- il VWAP (media dei prezzi ponderata ai volumi scambiati)
- il Delta Volume (per intuire se gli scambi dei contratti sono orientati verso il BUY o verso il SELL)
- e tante altre informazioni rielaborate su tabelle e statistiche
Orderflow trading: studiare i volumi per il trading intraday sul book
Negli ultimi 3 anni ho studiato e messo appunto una mia personale strategia di trading con utilizzo dei volumi di borsa con i seguenti focus:
- trading intraday su SP500 (futures o anche sul CFD)
- setup di ingresso che coniuga i così detti Power Trades con volumi elevati e i livelli di liquidità nel Book
- Colpire la liquidità quando posso avere uno stop di 10 punti e un take di 20 su SP500.
Se sei interessato puoi leggere maggiori informazioni sul mio setup e corso di trading sui volumi da qui:
I volumi di trading con i CFDs (strumenti non regolamentati)
In questo articolo si discute del trading con i volumi e dei principali misuratori degli scambi che si generano a mercato. Dopo aver proposto nelle ultime analisi didattiche l’utilizzo di vari indicatori molto utili in situazioni di trend ben definiti e chiari, prendiamo ora in considerazione un altro importante fattore che ci permette di scegliere al meglio gli ingressi a mercato.
Approfitto anche per rimandarvi al mio precedente articolo relativo all’utilizzo dell’indicatore De Mark che unisce bene i concetti di trend e volume di mercato e di cui torneremo a parlare in futuro con alcuni aggiornamenti sulla tecnica del Sequential.
Cosa sono i volumi e perché studiarli
I volumi sono semplicemente l’ammontare degli scambi a mercato fra gli operatori relativi ad un determinato asset in un preciso intervallo di tempo e che ci permettono di capire la loro intenzione andando a generare un trend chiaro a livello grafico che ci serve da supporto integrato con i nostri indicatori direzionali.
Trend e volume sono correlati in maniera perfetta proprio perché l’aumentare o il diminuire degli scambi va appunto a definire l’andamento del mercato e di conseguenza in un momento di crescita saremo accompagnati da un aumento degli scambi così come una situazione di ribasso sarà supportata da una diminuzione degli stessi.
L’assenza di operatori sul mercato sarà invece sinonimo di mancanza di volumi e di conseguenza si andranno a generare le classiche fasi di lateralità che per noi saranno un warning per rimanere fuori dal mercato ed evitare eventuali ed improvvisi momenti di volatilità causati dall’incertezza o semplicemente fasi completamente piatte che vedranno solo l’impegno di capitali senza alcuna possibilità di profitto.
Gli indicatori che misurano i volumi sono diversi ma i principali e più conosciuti sono e tre e sono i seguenti:
- On Balance Volume OBV
- Money Flow Index MFI
- Money Flow Chaikin CMF
On Balance Volume
Forse il più famoso fra gli indicatori di volume, l’Obv fu inventato nel 1963 da Joseph Granville ed oggi è fra i più utilizzati dai trader di tutto il mondo. Il suo principio di utilizzo è molto semplice in quanto considera un movimento rialzista con l’aumento dei volumi in entrata sull’asset considerato e viceversa ribassista con la loro fuori uscita.
Altro impiego di questo indicatore è rivolto alla ricerca di possibili inversioni nel momento in cui si manifestano delle divergenze rispetto ai prezzi, ossia quando l’andamento dell’indicatore è contrario a quello dei prezzi, andando quindi a comunicarci la variazione del trend in corso.
La divergenza rialzista si ha quando l’indicatore forma dei minimi crescenti mentre il prezzo è in ribasso e di conseguenza i minimi considerati sono decrescenti.
La divergenza ribassista al contrario vedrà il prezzo in crescita ma l’Obv andrà a segnare dei massimi decrescenti dandoci il segnale di una possibile inversione rispetto al movimento attuale considerato.
Money Flow Index
Un altro interessante indicatori di volumi è l’Mfi inventato dalla coppia Gene Quong e Avrum Soudack che considera sia i prezzi che i volumi e viene paragonato all’oscillatore Rsi di cui è la copia in termini però di misurazione degli scambi.
Riguardo questo abbinamento possibile fra questi due indicatori andremo a proporre prossimamente una interessante strategia di trading.
Tornando però all’Mfi per quel che riguarda il suo utilizzo dobbiamo considerare prima di tutto che la sua oscillazione è fra i valori di zero e cento e che è molto utile per identificare le potenziali inversione di trend e quindi va preso in considerazione nelle zone di ipercomprato ed ipervenduto.
In pratica quando l’indicatore si trova sotto il valore di 20, il trend è molto vicino all’inversione ed un segnale ancor più preciso può arrivare dal tocco del livello 10 anche se non accade sempre ed in maniera automatica.
Al contrario quando Mfi si trova sopra il valore di 80, ci troviamo vicini ad un segnale ribassista che può essere amplificato se viene raggiunto anche il valore di 90, altro caso possibile ma non certo e frequente.
Money Flow Chaikin
L’ultimo indicatore di volume vado ad analizzare è quello inventato da Marc Chaikin e di cui prende il nome e che misura il flusso di denaro su uno strumento in un periodo specifico, tracciando una linea che oscilla fra il +1 e -1 come valori di riferimento.
Come si può facilmente intuire anche qui i livelli sopra lo zero identificano un movimento rialzista mentre quelli sotto ribassista, tuttavia proprio per filtrare molti falsi segnali sono state settate apposite impostazioni su questo misuratore di volumi.
Normalmente si utilizzano i valori di +0.5 e -0.5 in modo da sfruttare al meglio il movimento anche a livello di rendimento ma la precisione maggiore la otteniamo scendendo ancora ai livelli di + 0.05 e -0.05 unendo poi l’analisi con l’utilizzo di un oscillatore come il già citato Rsi oppure il Macd molto utili se combinati insieme.
Il superamento dei valori impostati accompagnato dal movimento nella stessa direzione dell’oscillatore abbinato ci dà un ottimo segnale di ingresso a mercato.
Anche gli indicatori di volume sono fra gli strumenti più antichi dell’analisi tecnica ma rimangono oltre che la base di questa sezione didattica del trading, anche molto affidabili, precisi e semplici da utilizzare tanto che sono i più diffusi.
Tuttavia soprattutto per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo, è sempre bene approfondirli perché si tende sempre a ricercare l’indicatore magico e nuovo in mezzo a tante proposte, quando poi abbiamo qualcosa di molto più facile proprio a portata di mano e senza complicarci di molto le nostre analisi quotidiane.
Molto interessante ma su quale piattaforma trovo questi indicatori?
Ciao le piattaforme volumetriche sono indicate nell’articolo… ne esistono di varie tipologie e prezzi… valutale con attenzione e se hai bisogno di informazioni contattaci
Bello molto interessante