Il panorama delle criptovalute non si riduce a Bitcoin, Ethereum e Litecoin ma anche a IOTA. Gli investitori hanno a disposizione tante altre valute virtuali per fare trading o semplici investimenti a lungo termine. Tra le criptovalute più interessanti spicca IOTA che ha un progetto legato all’internet of things. Sta suscitando interesse per i numeri che già oggi, a pochi mesi dal suo esordio, è in grado di produrre ma anche per un concept particolare, che l’ha resa riconoscibile in un contesto – quello delle criptocurrency – già satura. Lo abbiamo messo anche in wachtlist (vedi qui).
In questo articolo parleremo di IOTA, illustrando le sue tipicità, facendo una riflessione sulle performance di mercato e sulle opportunità di investimento.
Cos’è IOTA
IOTA è più di una criptovaluta, è un progetto che punta a innovare il concetto di Internet delle Cose. E’ un sistema di comunicazione, in grado di creare terreno fertile per surrogare, in maniera efficace e gratuita, i servizi di intermediazione appannaggio tradizionalmente di banche e broker.
Quattro sono le caratteristiche che rendono IOTA una criptovaluta di successo.
- Decentralizzazione. In realtà, questo è un tratto condiviso da tutte le altre criptovalute. IOTA è acefala, non ha nessun istituto alle sue spalle che possa manipolarne l’offerta e quindi la quotazione. E’ uno strumento di pagamento e di investimento indipendente al cento per cento.
- Scalabilità. IOTA risolve uno dei grandi problemi che riguarda da sempre le criptovalita: l’impossibilità, o l’estrema difficoltà, nella realizzazione di micropagamenti. I blocchi delle blockchain, per quanto piccoli possano essere, sono indivisibili. IOTA, però, non utilizza le blockchain, ma una specie di libro mastro digitale, chiamato The Tangle. Il limite dell’indivisibilità dei blocchi è quindi superata e i micropagamenti consentiti.
- Mining Free. L’assenza della blockchain e l’esistenza di un registro unico svincola la criptovaluta dal mining. Non c’è necessità di minare alcunché, il registro si autoregola in quanto contiene in sé tutte le informazioni circa le unità di valuta del passato, del presente e del futuro. L’assenza del mining è uno degli aspetti che attira di più gli investitori mainstream.
Gratuità. IOTA propone un servizio di intermediazione, dunque non deve appoggiarsi a enti terzi. Ne consegue la totale assenza di commissioni.
I numeri di IOTA
Il primo numero che balza all’occhio è quello che riguarda la capitalizzazione. IOTA è, per capitalizzazione, la quarta criptovaluta al mondo. Viene subito dopo Bitcoin, Ethereum e Litecoin. Un risultato incredibile, se si considera che è nata solo qualche mese fa. Nello specifico, la capitalizzazione di IOTA corrisponde a più di 8 miliardi di dollari.
Anche le performance di mercato sono eccellenti. Per molti mesi è rimasta sotto i 50 centesimi di dollaro. A dicembre, sulla scia del Bitcoin (che è stato ammesso nell’alveo dei mercati regolamentati) ha segnato tassi di crescita davvero elevati. A metà dicembre 2017 ha già superato i 5 dollari.
La marcia trionfale continuerà anche l’anno prossimo? Dipende, anche in questo caso, dal Bitcoin, che attualmente – più per una questione di brand che tecnica – è il motore trainante del comparto. In parte, il destino di IOTA è nelle mani di IOTA. Il fattore determinante sarà la riconoscibilità: se riuscirà a rendersi riconoscibile, e brillare di luce propria, potrà rendersi protagonista di buone performance anche nel 2018.