Il trading non è un’attività asettica, dominata dalla razionalità, in cui gli attori principali – i trader – si muovono in maniera precisa e logica. O meglio: dovrebbe essere così. Peccato che a sparigliare le carte in tavole intervengano le emozioni, le quali possono persino compromettere la lucidità in fase decisionale. Una delle emozioni più prepotenti è la paura. Paura di sbagliare, ovviamente, quindi di perdere il proprio capitale. La buona notizia è che è possibile gestire la paura in maniera efficace e definitiva, e continuare a tradare con efficacia.
Paura e trading: come difendersi
La paura può essere così forte da paralizzare il trader o, peggio ancora, da spingerlo a perseverare nei metodi di sempre – magari sbagliati – per timore di cambiare. Nel primo caso, per tenere a bada la paura è sufficiente impegnarsi più a fondo nell’elaborazione di un piano di money management, magari caratterizzato da un approccio leggermente più conservativo. Con un money management creato ad hoc, la paura di perdere si “scioglie” poiché la perdita stessa non viene più vista come una catastrofe. Manipolando l’elemento che innesca la paura (la perdita), riducendone la sua portata, i timori riacquisiscono quella dimensione fisiologica che si rivela non solo dannosa ma persino utile a generare migliori prestazioni.
Nel secondo caso, è bene allenarsi con i grafici, verificare mediante l’ausilio di più indicatori una nuova strategia. Insomma, l’analisi tecnica viene in aiuto dei trading timorosi e, in un certo senso, li tranquillizza.
E’ praticabile un’alternativa, più “tecnologica”: il ricorso ai robot expert advisor, quindi al trading automatico. La paura rischia di fare danni soprattutto nella fase operativa, ma se questa viene eseguita da una macchina il problema viene risolto, o perlomeno limitato, alla radice. Tutt’al più, tale sentimento emerge – per giunta in maniera più edulcorata – in un contesto più tranquillo, in fase di elaborazione della strategia e quindi a fari spenti.
Euforia e trading: un estremo pericoloso
Se la paura è un’emozione da evitare o come minimo da gestire, lo stesso si può dire dell’euforia, che è in fondo il suo estremo. Se la paura paralizza, l’euforia spinge al movimento e in particolare al movimento caotico.
L’euforia porta il trader a compiere veri e propri atti di imprudenza, lo solleva illusoriamente sulle ali dell’ottimismo, lo spinge a credere che il mercato, in fondo, è un luogo semplice nel quale fare soldi. Questo circolo viziosi si innesca in automatico (in alcuni tipi psicologici in maniera più automatica che in altri) quando si inanellano più vittorie di fila. Tale eventualità non è poi così rara.
Il dovere del trader, in questo caso, è riconoscere lo stato di euforia, fermarsi e staccare la spina fino a quando il “peggio” non sarà passato. Certo, è necessaria una grande forza di volontà per farlo.
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